Non pensavo di farcela invece . . . . Pioggia, neve e freddo, tanto freddo.Partenza alle 7:30 e non ci si può lamentare, circa 1450 iscritti e molta adrenalina che scorre. Questa gara l'aspettavo da almeno 3 mesi e siamo partiti!!!
La discesa va a mio favore, conosco bene le curve e posso comodamente osare di più e riesco a superare parecchi che avevo davanti, il bello è anche che abbiamo tutta la strada per noi (fosse sempre così!!)
Curva e via verso la seconda discesa, anche se solo di 3km ma ti permettere di prendere fiato e riposare i due locomotori. Visto che non è troppo tecnica ci si può anche dissetare e sciogliere le braccia per poi affrontare la salita a Nova Ponente, tranquilla e al di sotto del 5%. Lo scollinamento è ad una azienda agricola dove subitè c'è una bella discesa dove ticco il mio record personale di velocità 83.5km/h. Tutta la discesa è abbastanza ripida e qui bisogna stare attenti a come siimpostano le curve e non si può sbagliare. Un corridore, ho saputo dal forum bdc-Forum.it, priprio nelle ultime curve ha fatto un dritto ed ha finito la corsa in ambulanza.
Bivio e via vesto passo Lavazè. Ennesima salita ma stavonta abbastanza selettiva. I primi 4 km sono da spacca gambe, il primo kilometro al 8.5% e poi i 3 km al 11.5%, qui alternavo ha fare tratti con pedalata agile e tratti con pedalata normale e sono arrivato al ponte del Rio della Pala abbastanza bene, meglio di come pensavo. Da qui fino al Lavazè pendenza media del 8.5% e riprendo a dissetarmi visto che nel tratto precedente non avevo toccato la borraccia. Quando vedo il cartello della provincia di trento vuol dire che la salita è ormai al termine e inizio a prendere da mangiare e al passo sono già passate 2 ore e 20 minuti e sono in vantaggio di 15 minuti rispetto al 2008. Per la discesa verso Tesero decido di non mettere niente di protezione contro il freddo e la scelta si è rilevata buona, non ho avuto freddo e non ho perso tempo. Anche in questa discesa riesco a superare abbastanza comodamente e posso prendere qualche rischio più di altri sapendo la strada centimetro per centimetro.
Eccoci di nuovo in Val di Fiemme, da Tesero a Predazzo ho dovuto pedalare molto più di quello che volevo. Alla fine della discesa ho preso un gruppetto di 6 corridori e hanno iniziato a tirare come matti 50/60km/h fino a che abbiamo raggiunto un gruppo più numeroso di circa 10 persone e da li abbiamo proceduto più tranquillamente ma sempre una bella andatura.
Predazzo: da qui inizia l'avventura più dura della mia vita, e non lo dico così per dire. E' il 79°Km e inizia a piovere . . . . non ho nemmeno una minima idea di fare il corto e quindi non prendo neanche in considerazione di fermarmi e procedo verso Moena. rimaniamo un un gruppetto di 8 concorrenti tra cui anche una ragazza, Anna Corona, che alla fine vincerà il percorso lungo. La pioggia continua ad aumentare e la strada va in una leggera salita costante fino al bivio in centro a Moena dove inizia la salita di 12km con pendenza media del 7% e massima di 15% a circa metà. Dopo un kilometro smette di piovere e ho la mia Tullia che mi aspetta con le borraccie di scorta (non sapete quanta gioia si ha a vedere qulcuno che ti sostiene e incoraggia in queste gare lunghe) mi fa qualche foto mentre arrivo
Sono quasi in cima al passo San Pellegrino e arriva una folata forte di vento gelido e la pioggia si tramuta in piccolissima grandine che la sento sbattere forte sulle guancie e sulle gambe, ma sono vicino allo scollinamento. Il ristoro in cima al passo mi offre the caldo che è una manna in quel momento, ma il mio pensiero va alla discesa. Ho il copertoncino dietro liscio e non voglio farmi male e penso subito al fatto che non devo esagerare la stada o un torrente e ci sono molti tornati, ma ancora non sapevo cosa mi aspettava.
Da dopo l'hotel Club Sussy la temperatura scende ancora e la neve diventa asciutta come quella di gennaio, qui trovo un leggero miglioramento, perchè non è più pioggia o neve bagnata che continuano ad raffreddare il corpo, ma neve che scivola via senza neanche appoggiarsi.
Prendo coraggio e decido di finire con la mia sofferenza ma a Predazzo, quindi aumento l'andatura e vedo di finire la salita il prima possibile. Arrivato finalmente in cima al Valles bevo altri due bicchieri di the caldo e una crostatina, o forse due non ricordo, ricordo solo che non riuscivo a mangiarla normalmente perchè non riuscivo ad usare le mani. Dopo la breve sosta inizio la discesa che mi porta al traguardo, prima cosa sento ancora più freddo di prima e dopo forse un paio di chilometri inizio sensibilmente a tremare tanto che nei rettilinei capisco che faccio fatica ad andare dritto per il tremore che viene dal mio corpo, cosa positiva che smette di nevicare e non piove neanche più quindi almeno la visibilità è buona ma . . . . a Paneveggio ricominciava una fitta pioggia che mi aveva lasciato nella provincia di Belluno . . . rabbia . . . freddo . . . . dolore . . . ma ormai la voglia di finire era troppa e allora mi alzo sui pedali e cerco, con le forze rimaste di far avvicinare il prima possibile i traguardo della fine di questa avventura che mi rimarrà scolpita nelle ossa.