venerdì 17 dicembre 2010

Federico Pellegrino: La mia prima finale di coppa del mondo

 Federico Pellegrino: Intervista

Federico-Pellegrino


Ero reduce dalla mia terza apparizione in coppa del Mondo, sprint TL a Dusseldorf del 5-12-2010, dove il risultato in fin dei conti non era proprio da buttar via, ma la soddisfazione dopo una bella gara era un'altra cosa: sapevo che quel 45° posto e i 12'' presi da Pethukov in qualifica non erano il giusto riscontro del mio periodo di forma. Pensavo che non sarei stato di nuovo convocato da Silvio Fauner anche per la gara della domenica successiva a Davos, sempre sprint TL, ma invece la convocazione è arrivata, mi era stata data di nuovo fiducia e la volevo ripagare con un buon risultato.

La voglia di riscatto c'era quindi questa domenica, alla mia 4 gara di coppa, oltre alla mia famiglia che è venuta per vedermi gareggiare fino a Davos (SUI) appunto, e alla migliore condizione della neve x le mie caratteristiche tecniche (neve lucida, non troppo fredda, veloce).

Federico-Pellegrino

Il sabato sera, guardando l'ordine di partenza con 97 iscritti e i nomi (tutti i migliori 50 almeno sprinter del mondo più i più forti distance), mi è venuto male, ero rimasto con la speranza di entrare nei 50 per fare un buon risultato. Poi ho smesso di pensarci e dopo una lunga notte di riposo (le gare erano nel primo pomeriggio), ho cercato di essere il più concentrato possibile per evitare ogni minimo errore e studiare al meglio il tracciato in ogni suo metro. Arrivano le 13,35' circa quando ho iniziato la qualifica. Parto e cerco di sciare meglio che posso e di fare tutto secondo il copione studiato al mattino e che mi ero ben impresso nella testa.

1 !!! chi l'avrebbe mai detto, ero il primo di una lista di 30 nomi che avevano fatto 3 minuti di gara con un margine di soli 4'' tra il primo e il 30°, il più veloce della qualifica di una sprint di coppa del mondo, mamma mia. Avevo appena iniziato a capire come era andata, che subito mi si sono presentati gli allenatori a dirmi, come giusto che fosse, che la gara vera non era ancora iniziata. L'attesa, di più di un'ora tra la qualifica e i quarti di finale è stata abbastanza straziante, ma più passava il tempo più riuscivo a tranquillizzarmi sciando nel percorso di prova. E non solo sciando ma più passavano le fasi (i quarti e successivamente le semifinali), più riuscivo a essere rilassato. E così, rischiando di rimanere subito fuori ai quarti al fotofinish per neanche una spanna, e dopo aver corso una tatticamente brillante semifinale, mi sono ritrovato in finale, tra i primi 6 di una gara di coppa del mondo: che sogno. Joensson, Pethukov, Cologna, Morilov, Scola e… Pellegrino. Nomi grandi dello sprint mondiale e non solo. In mezzo a loro c'era anche un 'boccetta' grande la metà di tutti quei mostri =). Ma non avevo paura, per niente. Dopo un ottimo primo giro in cui ero ancora in mezzo a loro, mi mancava il secondo, quello decisivo. Gambe decisamente distrutte e magari il senso di essere appagato già di un sesto posto, mi hanno fatto tirare i remi in barca verso la fine del rettilineo di transito, dopo essere stato chiuso in maniera decisa da Joensson. Dopo essermi 'rialzato', sono arrivato al rettilineo finale parecchio indietro e mi è sembrato giusto ringraziare il pubblico (dove c'era anche la mia famiglia), per quella bellissima esperienza che avevo appena vissuto. Spero possa accadermi di nuovo una giornata in stato di grazia come questa, a questi livelli, grazie non solo allo splendido stato di forma ma anche a delle bombe preparatemi dagli skiman che avevo sotto i piedi.
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