SI INIZIA A FARE SUL SERIO. LA PRIMA TAPPA AL MULTIVAN MERIDA
Foto: FacebookSpecialized 36ONE-SONGO |
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Tappa di 96 km, con settimo Fontana che corre con Fumic. Top ten anche per Elettroveneta Corratec con Franzoi e Nissen (9°). 12° Avion Axevo (Celestino-Ronchi) e 17° il team Torpado (Paulissen - Zoli). Il tedesco Mennen si scontra con un antilope.
Citrusdal (RSA) - Se fino a ieri alla Absa Cape Epic si era "scherzato" oggi si è iniziato a fare sul serio e chi non era mai stato in Sudafrica ha provato per la prima volta cosa vuol dire correre sulle lunghe distanze da quella parte del mondo con il caldo e tanta polvere.
Ieri i rider subito dopo aver terminato il prologo a Meerendal si erano diretti verso Citrusdal, un piccolo centro agricolo ai piedi della montagne Cederberg, perchè da lì questa mattina sarebbero poi partiti per la prima tappa (stage come lo chiamano gli inglesi) di 96 km e con 2.350 metri di dislivello, con partenza e arrivo sempre a Citrusdal. Hanno vinto il Team Multivan Merida di Josè Antonio Hermida e Rudi Van Houts, che hanno resistito ad un'attacco portato dai Team Bulls nel corso degli ultimi 20 chilometri. Hermida e Van Houts hanno usato la loro esperienza maturata negli anni precedenti per stare con le squadre di testa nella prima parte della tappa e poi, dopo il secondo punto di ristoro (52 Km) hanno allungato prendendo in consegna la maglia gialla di leader.
I due portacolori del Team Multivan Merida sono arrivati a Citrusdal dopo aver pedalato per 4 ore 30' 56'', alle loro spalle sono arrivati i riders dei due team Bulls, Karl Platt-Urs Huber e Thomas Dietsch-Tim Boehme che hanno tagliato il traguardo staccati di 1' 20'', dopo aver fatto il ritmo fin dall'inizio. Platt ha reso omaggio alla resistenza di Hermida e Van Houts, che hanno già partecipato a cinque Cape Epic, tuttavia i quattro atleti dei Team Bulls si sono detti soddisfatti per il lavoro fatto insieme, aiutandosi l'uno con l'altro.
Il campione in carica Christop Sauser e il suo partner, Jaroslav Kulhavy, che ieri avevano vinto il prologo, ha lottato nelle fasi iniziali finchè ha rotto un cercgio su una gross pietra nella prima discesa e ha dovuto aspettare cinque minuti il cambio ruota. Dopo una estenuante rincorsa i due atleti del Team Burry Stander-Songo hanno colmato parte del divario, concludendo la tappa al quarto posto a quasi tre minuti dalla vetta, mantenendo la seconda posizione complessiva nella generale a 1' 42" dal Team Multivan Merida, con Karl Platt e Urs Huber al terzo posto.
Al traguardo Rudi van Houts "Siamo in testa ed è grande. E' sempre difficile ottenere una vittoria di tappa alla Cape Epic, sono molto contento, ora abbiamo solo bisogno di concentrarci sulla generale e cercare di stare davanti ogni giorno. La tappa di oggi aveva molto di sabbia con rocce sparse, per fortuna siamo tutti e due leggeri e siamo riusciti a fare in sella molte sezioni"
Il suo compagno di squadra José Hermida ha poi aggiunto " Non ho energia nemmeno per parlare. Oggi ho capito ancor di più che cosa significa la Cape Epic. Ho dato tutto me stesso per ottenere la maglia di leader giallo zebra. Rudi era incredibile negli ultimi 20 km, c'era una sezione dura di sabbia e mi ha portato al traguardo, ha fatto lui il ritmo e sono rimasto appeso alal sua ruota. Sono molto contento anche se, finalmente dopo quattro Epics ho la maglia di leader e farò del mio meglio per mantenerla il più a lungo possibile. Stiamo correndo tutti per Burry.... "
Pesanti distacchi dal quinto posto in giù. Settimo il Team Cannondale di Manuel Fumic e Marco Aurelio Fontana che hanno accusato un gap di 18' 32''.
Bella prova dell'Elettroveneta Corratec che entra nella top ten. Sono infatti arrivati noni Enrico Franzoi e il danese Soren Nissen.
Nell'immagine in basso Soren Nissen (alla sx) stringe la mano a Enrico Franzoi, appena conclusa la tappa.
Gara durissima anche per l'Avion Axevo Professional team oggi dodicesimo con Mirko Celestino e Luca Ronchi arrivati stremati. Segnalate due forature, e Ronchi a fine gara ha detto: "La Dolomiti è una passeggiata a confronto. Oggi con le borracce piene abbiamo rotto entrambi il secondo portaborraccia...tutta la gara con una sola!". Celestino ha invece fatto notare, un particolare delle corse africane: "Mennen, il compagno di Lakata si è scontrato con un antilope!..speriamo nulla di grave!..gran botta!..è all'ospedale!". In basso si può vedere il telaio della Canyon del tedesco che ha riportato la frattura della clavicola dopo lo scontro con il quadrupede. Inoltre nell'apposito box si può già vedere il video.
Il ligure ha poi proseguito: "Non avete idea di quanto fosse dura la gara...salite da fare a piedi per la sabbia". I due ai -2 km dal traguardo hanno superato la coppia della Scott formata dai big Schürter - Vogel.
Diciassettesimi assoluti Roel Paulissen e Yader Zoli del team Torpado, per loro oggi è stata durissima. Zoli ha sofferto il caldo (35°) e probabilmente ha risentito dei postumi dell'influenza che l'aveva colpito nei giorni scorsi.
In campo femminile dominano incontrastate del le svizzere Ester Süss e Jane Nuessli del Team BMC Wheeler che hanno demolito il resto del campo in un tempo di 5 ore 20' 00" e ora guidano la generale 32 minuti davanti alla sudafricana Yolande Speedy e alla sua partner inglese Catherine Williamson (Energas). Al terzo posto le sudafricane Booyens Hanlie e Ischen Stopforth di Pragma Volcan Women. Da segnalare l'entrata nella top ten del Team Rudy Project Pedali di Marca con Giuliana Massarotto e Ilaria Balzarotti.
La categoria Masters è stata vinta da Carsten Bresser e Udo Boelts in un tempo di 4 ore 59' 16", i tedeschi del Team Juwi sono stati seguiti da Bart Brentjens e Robert Sim (Team Superiore-Brentjens), al terzo posto sono stati Neil e Tim Bradford Osrin di HCL / Harvest Foundation 1. Bresser e Boelts sono i leader di questa categoria per 8 minuti e 43" e collocati al quindicesimo posto nella generale.
Il Team RE: CM di Erik e Ariane Kleinhans ha vinto la categoria mixed e guida la generale, seguiti a 20' 40" da Peta Mullens e Jarrod Moroni (TREK-Moroni Bikes), al terzo postio sono stati Johan Labuschagne e Yolandi de Villiers.
Se oggi è stata dura, domani sarà un massacro. I riders affronteranno la tappa più lunga della decina Absa CaPe Epic, ben 146 chilometri, la Citrusdal-Saronsberg in Tulbagh, che prevede la partenza alle 7 di mattina e 2.350 metri di dislivello.
Classifica assoluta maschile prima tappa
1. Multivan Merida 4:30.56,7Jose Hermida (SPA) Rudi Van Houts (NL)
2. Bulls +1.20,9 Karl Platt (GER) Urs Huber (SVI)
3. Bulls 2 +1.22,2 Thomas Dietsch (FRA) Tim Boehme (GER)
4. Burry Stander - SONGO +2.49,3 Christoph Sauser (SVI) Jaroslav Kulhavy (R.CEC)
5. Cannondale Blend +10.24 Darren Lill (RSA) Charles Keey (RSA)
6. Scott Factory Racing +12.58,3 Philip Buys (RSA) Matthys Beukes (RSA)
7. Cannondale Factory Racing +18.32,8 Marco Aurelio Fontana (ITA) Manuel Fumic (GER)
8. Dietrich Men +19.05,2 Markus Kaufmann (GER) Thomas Stoll (SVI)
9. Elettroveneta Corratec +20.23,1 Enrico Franzoi (ITA) Soren Nissen (DK)
10. FedGroup-Itec +21.11,7 Brandon Stewart (RSA) Neil MacDonald (RSA)
12. Avion Axevo +24.08,2 Mirko Celestino - Luca Ronchi
13. Scott-Swisspower MTB-Racing +24.48,7 Nino Schurter - Florian Vogel (SVI)
17. Torpado Surfing Shop +35.22,7 Roel Paulissen (BEL)- Yader Zoli (ITA)
Classifica generale assoluta ufficiosa dopo due giorni
1. Multivan Merida 5:27.13,8 Jose Hermida - Rudi Van Houts
2. Burry Stander - SONGO +1.42,3 Christoph Sauser - Jaroslav Kulhavy
3. Bulls Men +2.22,5 Karl Platt - Urs Huber
7. Cannondale Factory Racing +18.49,9 Marco Aurelio Fontana - Manuel Fumic
9. Elettroveneta Corratec +24.32,8 20-1 Enrico Franzoi - Soren Nissen
13. Avion Axevo +26.55,0 Mirko Celestino- Luca Ronchi
16. Torpado Surfingshop Men +38.19,6 Roel Paulissen- Yader Zoli Italy
Classifica assoluta femminile prima tappa
1. BMC Wheeler Ladies 5:29.00,5 Esther Süss - Jane Nuessli (SVI)
2. Energas Ladies +29.12,2 Yolande Speedy (RSA) Catherine Williamson (GBR)
3. Pragma Volcn Ladies +34.44,2 Hanlie Booyens - Ischen Stopforth (RSA)
10. Rudy Project Pedali di Marca +2:56:12 Ilaria Balzarotti e Giuliana Massarotto (ITA)
Articolo tratto da: PianetaMountainBike.it