giovedì 5 maggio 2016

Laives Trail di Andrea Tomè

Laives Trail 2016
un inaspettato successo personale!


Paolo Larger il 10 aprile mi chiese: Vieni a Laives ha fare un Trail? E cosa potevo rispondergli se non un si! Subito dopo avergli detto di si gli ho chiesto i km e il dislivello, giusto per sapere di che morte morire!


21km e 51km, ovviamente visto che la mia preparazione, e anche quella di Paolo, è all'inizio stagione, si opta per la 21km con un buon 1500m di dislivello. La si prende come test di inizio stagione, per vedere se la condizione è buona e per iniziare ad avere un ritmo gara.
Gli allenamenti non sono stati di quantità ma ho curato la qualità, e soprattutto questo inverno ho continuato la corsa almeno una volta alla settimana alternato con lo sci di fondo, la mia passione invernale.





Arriva il giorno della gara, sabato 23 aprile, il meteo non è dalla nostra parte. Arriviamo a Laives con qualche goccia di pioggia e non promette niente di buono. Ritiro pacco gara, riscaldamento e via in griglia, dove ci aspettavano circa 160 runners, di cui 100 per la 21km e 60 per la 51km.




Pronti VIA!!!!! La gara inizia subito con una salita asfaltata di qualche centinaia di metri che allunga il gruppo, fino ad una curva a destra, ponticello e si inizia con lo sterrato. Mi trovo circa nella ventesima posizione generale, contando che c'è anche chi farà la lunga. Ritmo medio-alto ma voglio tenere l'ottima posizione quindi stringo i denti e faccio di tutto per tenere la posizione. La prima salita lunga poco più di 4km ed è costante, non troppo pendente ma senza recuperi, con una leggera pioggerella che ci accompagna. 

Finalmente termina la salita e dopo qualche centinaia di metri capisco che riesco a recuperare bene sui miei avversari, e piano piano recupero posizioni fino ad arrivare alla quindicesima. Seguendo il runners davanti a me sbagliamo strada, e dietro ne vengono altri 4, ci guardiamo in torno, non capiamo dove possa essere la strada giusta finché decidiamo di tornare in dietro per 200 metri di salita fino a capire dove era la strada giusta e si riprende la gara, persi circa 2 minuti e mi sono passate avanti 3 o 4 persone.  Con me ho un litro di Strive+, integratore di sodio, potassio e maltodestrine, cerco di reintegrare regolarmente per non rimanere a secco di energia e aver il giusta integrazione per i miei muscoli. Arriva anche il tratto di discesa più ripida, non tanto tecnica ma molto ripida, e da affrontare con lucidità, la pioggia rende tutto più scivoloso e difficile, ma le mia Asics Trabuco non deludono con il loro ottimo grip, posso anche osare qualcosa e recupero un paio di posizioni.

Si arriva nel tratto più tecnico della gara circa 2,5km di rocce, cordini, radici, strapiombi e rami negli occhi e per di più la pioggia ha intensificato la sua caduta. In questo tratto supero le due concorrenti di testa della gara corta femminile. Le nuvole coprono il panorama della valle, forse è meglio così per non distrarsi troppo dal tracciato impegnativo, ma sicuramente la vista sarebbe stata strepitosa da quel tratto di gara. Quando finalmente termina il tratto impegnativo si rientra nel bosco in sentieri scorrevoli e  veloci, meno impegnativi psicologicamente rispetto al tratto precedente, fino ad arrivare all'ultima salita. Inizia tranquilla senza destar troppi problemi, le gambe stanno ancora bene e anche la posizione è ancora ottima. Ho davanti a me un paio di concorrenti e opto per una strategia di stargli dietro per la salita e nel tratto in discesa di superarli, visto che la parte dove ho la possibilità di recuperare terreno verso gli altri. Dopo un paio di km di salita inizia il tratto più duro e ripido di tutta la gara. Il terreno è facile, ma le pendenze sono da vertical e nel mantenere la mia posizione e il distacco da quelli appena davanti a me, i miei polpacci si iniziano a contrarre fino ad arrivarmi i primi crampi, prima a sinistra e poi a destra. Non mi fermo, continuo come riesco a salire fino a che passano e riesco a riprendere il mio ritmo, ma ovviamente non è quello di prima.

Questa salita è più lunga di come l'avevano descritta in partenza, la trovo interminabile con i polpacci in quella situazione. Ovviamente quelli davanti a me si allontanano piano piano, ma non mollo il pensiero di poterli riprendere in discesa anche perché è lunga. Finisce la salita ma le mie gambe non si sono riprese per niente, e anche nella discesa continuano i problemi di crampi, a tratti ho la caviglia completamente bloccata dal muscolo contratto e correre senza il movimento della caviglia è difficile, ma faccio di tutto per portare a termine la gara nella migliore posizione possibile. Purtroppo dopo un paio di km mi sorpassa la prima donna, questo vuol dire che la mia andatura non è elevata come nelle altre discese precedenti, anche quando non ho i crampi ho male, anche se è un male sopportabile, ma comunque da fastidio e deconcentra nella discesa nel bosco con pioggia battente. Ancora 3/4km e un'altro concorrente mi sorpassa, la discesa è sempre con un buon terreno tra strade forestali e bosco fino al tratto finale che si prende una vecchia strada fatta di sassi di porfido lisci e con la pioggia sono lucidi e un po viscidi, a complicare il tutto la strada è tra rami fitti di latifoglie che nasconde dove si mette i piedi, molto impegnativa. Cado, scivolando su delle foglie sopra le pietre, sbatto sul lato destro con caviglia e ginocchio, mi rialzo subito, niente di grave e riprendo a correre. Finalmente arriva il tratto di asfalto, vuol dire che manca veramente poco, infatti mi viene in contro Paolo, che ha concluso la sua gara in terza posizione, mi avvisa che dietro non ho nessuno e che posso stare tranquillo, e concludo la mia gara in 2:32:32. Dopo qualche minuto scopro di essere arrivato dodicesimo, e per me è un ottimo risultato, al di sopra delle mie aspettative.





Ragionando su come è andata la gara, i crampi hanno condizionato il mio finale, dove in discesa potevo anche entrate nei 10. I crampi mi sono venuti per una concomitanza di fattori:
1- L'anno scorso mi sono sempre allenato con i bastoncini e nelle salite più dure le braccia aiutavano non poco le gambe, e non usandoli ho usato il 100% la forza delle gambe.
2- Ero sempre abituato alle calze compressive alte della Mico Soport della linea Oxy-Jet, quindi sotto al ginocchio che proteggono e aiutano i polpacci, invece per questa gara ho optato per un calzino corto sempre della Mico Soport e sempre della linea Oxy-Jet ma finisce appena sotto i polpacci e quindi li ho lascato senza la protezione.
3- Il freddo non mi ha di certi aiutato, e insieme alla pioggia hanno fatto un ottimo mix.
Tutta esperienza che metterò nella zaino per la prossima gara!!!!!



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...